La donazione di un immobile è un evento comune, specialmente all’interno delle dinamiche familiari. Tuttavia, nell’uso quotidiano, si preferisce spesso parlare di “regalare” o “intestare” una casa anziché “donarla”, pur esprimendo lo stesso concetto: il trasferimento della proprietà.
In pratica, la donazione è un contratto “a titolo gratuito” in cui una persona (il donante) trasferisce la proprietà di un bene (in questo caso, un immobile) a un’altra persona (il donatario) senza richiedere nulla in cambio. Al momento della firma dell’atto di donazione, la titolarità del bene passa immediatamente dal donante al donatario.
Dopo la donazione, non sono necessarie ulteriori azioni: la proprietà dell’immobile diventa del donatario istantaneamente. Tuttavia, ci sono alcuni punti da considerare:
- La donazione deve essere formalizzata davanti a un notaio e con la presenza di due testimoni, altrimenti rischia di essere nulla.
- L’atto di donazione deve essere registrato presso l’ufficio di registro e trascritto nei Pubblici Registri Immobiliari per renderlo opponibile ai terzi.
- Il donatario è tenuto a pagare le imposte dovute all’Erario, incluse l’imposta di registro (al 2% se si tratta della prima casa, altrimenti al 9%), l’imposta ipotecaria e catastale. Inoltre, sia il donante che il donatario sono responsabili solidalmente per gli onorari del notaio.
Dopo la donazione, il donatario assume tutti gli obblighi legali legati alla proprietà del bene, tra cui:
- Comunicare le proprie informazioni all’amministratore condominiale per l’aggiornamento dell’Anagrafe condominiale.
- Pagare le imposte locali (IMU, tranne che per la prima casa; TARI).
- Contribuire alle spese condominiali.
- Essere responsabile per eventuali danni a terzi e quindi garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile.