Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare un nuovo Decreto Legislativo dedicato alla riforma dei tributi regionali e locali. L’obiettivo principale è duplice: da un lato rafforzare l’autonomia fiscale degli enti territoriali, dall’altro alleggerire gli adempimenti burocratici per cittadini e imprese.
Verso un fisco più semplice e collaborativo
Tra le novità più rilevanti spiccano misure pensate per incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti. In particolare:
- Sconti e agevolazioni per i pagamenti automatici, per premiare i contribuenti puntuali;
- Lettere di compliance e avvisi bonari, che consentono di regolarizzare la propria posizione prima dell’avvio di accertamenti formali;
- Definizione agevolata di sanzioni e interessi, volta a rendere il recupero fiscale più rapido, efficace e meno gravoso.
Il decreto introduce inoltre l’accertamento esecutivo anche per le Regioni, strumento che dovrebbe velocizzare le procedure di riscossione. È prevista anche una semplificazione nella gestione della tassa automobilistica, rendendo più agevole il rapporto tra contribuente e amministrazione.
IMU: dichiarazioni più snelle e sanzioni più chiare
In materia di IMU, la riforma punta a una gestione più efficiente e meno frammentata. Viene introdotto un modello unico telematico per le dichiarazioni, approvato con decreto direttoriale, per semplificare le comunicazioni tra contribuenti e Comuni.
Il nuovo sistema prevede inoltre un’integrazione specifica per gli immobili occupati abusivamente, con l’obiettivo di chiarire e uniformare gli obblighi dichiarativi anche in queste situazioni particolari.
Per quanto riguarda il regime sanzionatorio, il decreto introduce criteri più omogenei e proporzionati:
- Sanzione piena (100%) in caso di omessa dichiarazione, con un minimo di 50 euro;
- Sanzione ridotta al 40% per dichiarazioni infedeli;
- Uniformità procedurale anche per altri tributi locali come il contributo di sbarco, la TARI e l’imposta di soggiorno.
Entrata in vigore e prossimi passi
Le nuove disposizioni saranno operative dal 1° gennaio 2026 e si applicheranno solo alle violazioni commesse dopo tale data. Il testo definitivo del provvedimento è ancora in fase di revisione e potrebbe subire modifiche prima dell’approvazione finale.