La casa riveste da sempre una molteplicità di significati che vanno ben oltre l’idea di luogo fisico. Se si pensa a “casa” non si presenteranno alla mente solo pareti, porte, tetti, finestre ma piuttosto visi, odori, colori, sensazioni ed emozioni.
Nella lingua inglese ci sono due parole per indicare “casa”: “house” ed “home”. “House” viene usata per indicare un edificio, una costruzione fisica, un luogo da abitare, mentre con “home” si fa riferimento ad un ambiente familiare, ad un’intimità, un luogo affettivo più che fisico.
La casa innanzitutto è la prima esperienza di confine, determina un dentro ed un fuori, che possono essere più o meno rigidi. È il luogo in cui la persona inizia a definirsi, in cui si sente al sicuro e contenuta. Dunque la casa è sicurezza, è espressione di sé, ma è anche spazio vitale, da vivere soli o da imparare a condividere con qualcun altro.
La casa natale è particolarmente depositaria di significati simbolici, è un contenitore di prime esperienze e di vissuti irripetibili, è il luogo dove vengono custoditi i nostri ricordi, dove continueranno sempre ad esistere parti di noi e dei nostri cari. La casa in cui si è cresciuti diventa una compagna di giochi, entra a far parte di ciò che siamo, della nostra identità. Ci sarà sempre quel dettaglio che ricorderemo per tutta la vita, quel rumore, quell’odore che avranno un significato speciale e che faranno parte di ciò che siamo per sempre.
Quando poi ci si separa dalla propria famiglia d’origine per andare a vivere in una casa tutta propria, essa diventa contenitore di altri significati: spazi da riempire e fare nostri, da condividere o da vivere in solitudine. Un luogo da personalizzare (la disposizione dei mobili, i quadri alle pareti, il numero e il tipo degli oggetti, i colori, l’ordine o il disordine, gli odori, le luci), da sentire proprio. Diventa luogo di espressione di sé, di narrazione della propria storia. Rappresenta un rifugio, un luogo in cui poter abbassare le proprie difese, spogliarsi delle sovrastrutture ed essere semplicemente se stessi.
La casa è vicinanza, può essere la presenza di una persona a “fare casa”, che fa sentire a proprio agio, avvolti e coccolati, che dà quel senso di intimità e di sicurezza, un rifugio in qualcosa di familiare e conosciuto, di calore, un’appartenenza e uno spazio vissuto e da vivere.
“Una casa, prima di essere un luogo, è uno spazio che ci portiamo dentro. Una forma che ci abita nel cuore da tempi immemorabili. Casa è un corpo ideale che ci contiene e ci accoglie, ci manifesta e ci protegge. Casa è un luogo reale che quotidianamente amiamo e odiamo, sospesi fra protezione e avventura, riconoscimento e libertà. Casa è una forma del desiderio che dorme nei nostri pensieri e si accende al suono di una parola, al balenare di un gesto”.