Passerà dal 21% al 26% nel 2024 la cedolare secca, ma, solo sugli affitti brevi (quindi per periodi inferiori ai 30 giorni) e solo dal secondo appartamento. Per gli affitti sulla prima casa resta al 21%.
Attualmente, gli affitti brevi possono beneficiare di una tassazione con cedolare secca al 21%. La cedolare secca è un regime facoltativo, legato al pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.
Dal 2024, la cedolare secca sugli affitti brevi passerà al 26% ma solo a partire dalla seconda casa. Cosicché chi ha un solo appartamento da affittare può continuare a farlo senza subire ulteriori aggravi fiscali. Questo è quanto emerge dal ddl di bilancio in approvazione in Parlamento.
Affitti brevi: cresce la cedolare secca
La cedolare secca è un regime di tassazione facoltativo, che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali. Possono esercitare l’opzione per la cedolare secca, tutti coloro che percepiscono redditi dalla locazione di immobili o che godono di diritti reali su di essi. Secondo quanto ha comunicato il vicepremier Antonio Tajani al termine dell’incontro della maggioranza, la cedolare secca per gli affitti brevi resta al 21%. Aumenterà al 26% solo a partire dal secondo appartamento.
Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. Per locazioni brevi si intende “un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. Dal 2021 l’applicabilità è prevista solo se nell’anno si destinano a questa finalità al massimo quattro appartamenti; oltre tale soglia, l’attività, da chiunque esercitata, si considera svolta in forma imprenditoriale”.
Le modifiche al settore immobiliare sono previste nell’art. 19 della Manovra, intitolato “Modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili”. (cit. Marco Corti)