Quando le agevolazioni fiscali si trasferiscono?
Tanto per il bonus ristrutturazioni quanto per le altre agevolazioni edilizie, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (cosiddetto TUIR), all’articolo 16-bis, comma 8, prevede solo due ipotesi in cui la detrazione si trasferisce a un altro soggetto:
- la vendita dell’immobile oggetto dei lavori;
- la morte del contribuente.
Cosa succede alle detrazioni se la casa viene venduta?
Se il soggetto che ha sostenuto la spesa per le ristrutturazioni vende l’immobile, la regola impone che il bonus segua l’immobile e quindi passi all’acquirente persona fisica. In pratica, spetterà all’acquirente (nuovo proprietario) scorporare dalla dichiarazione dei redditi le somme per le detrazioni fiscali non ancora sfruttate dal venditore.
Tuttavia è ammesso il patto contrario: nel rogito infatti le parti possono prevedere che sia il venditore a mantenere le detrazioni fiscali.
Cosa succede alle detrazioni se il proprietario muore?
Nell’ipotesi di decesso del contribuente che stava usufruendo delle detrazioni fiscali, il bonus passa «per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene».
Cosa succede alle detrazioni se la casa viene donata?
Nel caso della donazione, valgono le stesse regole della vendita: le detrazioni non ancora sfruttate dal donante si trasferiscono quindi al donatario, ossia al soggetto che riceve l’immobile. Anche in questa ipotesi è ammesso un patto contrario, ossia il mantenimento del bonus in capo al donante: tale previsione va inserita nel rogito notarile.
Cosa succede se moglie e marito si separano?
Ipotizziamo una coppia che, in costanza di matrimonio, abbia deciso di dividere le detrazioni. Se i due si separano non possono spartirsi i bonus casa. Se hanno iniziato a detrarre le spese a metà devono finire così: non è consentito inserire nell’accordo di separazione consensuale una postilla in base alla quale si pattuisce che uno dei due utilizzerà l’intera detrazione per le rate residue (CGT Liguria, sent. n. 42/3/2024).
La detrazione spetta al soggetto che ha “sostenuto” le spese; si può anche annotare sulla fattura la percentuale rimasta a carico dei diversi beneficiari, ma una volta che si inizia poi non si può cambiare (cioè, non si può trasferire la detrazione fuori dai casi consentiti dalla legge).
Se l’obiettivo è far sì che a uno dei due coniugi restino i costi e i benefici connessi ai lavori per la casa, si deve tenere conto del fatto che è impossibile per l’altro cedere le rate residue di detrazione. La soluzione corretta sarebbe pattuire che l’uno paghi all’ex (in unica soluzione, meglio se attualizzata, o anno per anno) una somma equivalente alle detrazioni. (www.avvangelogreco.it)